LA DIETA ANTIVIRUS: intervista al Dr. Massimo Spattini

Lunedì 14 dicembre 2020, in un collegamento in diretta Instagram con Palazzo di Varignana, ho avuto il piacere di realizzare questa intervista al Dr. Massimo Spattini,  autore del libro “La Dieta Antivirus”. L’occasione è stata l’inaugurazione di uno spazio virtuale per il benessere e per me ed il Resort è stato un onore ospitare il Prof Spattini, di cui ho grandissima stima. Lo considero un grande esempio sia sul piano professionale, che culturale e umano. Già in passato lo avevo intervistato a proposito del libro “LA DIETA COM”, ora  da dietista nutrizionista trovo il tema del suo nuovo libro quanto mai attuale.

La dieta antivirus Massimo Spattini Annamaria Acquaviva

La locandina dell’evento online

Il Dr. Massimo Spattini è medico chirurgo specializzato in Scienza dell’Alimentazione e Medicina dello Sport, professionista poliedrico conosciuto a livello internazionale, dal curriculum accademico e di attività davvero ricchissimo. Autore affermato di numerosi testi di successo, è il primo Italiano a partecipare come relatore al Congresso Mondiale della A4M (American Academy of AntiAging Medicine).
Grazie alla vasta esperienza sia di divulgatore, che di organizzatore di eventi e convegni, dal 2014 è presidente dell’AFFWA (Accademia Funzionale del Fitness-Wellness-Antiaging), che realizza iniziative e convegni per divulgare in Italia la Medicina Funzionale Antiaging e condividere metodologie e conoscenze d’avanguardia che hanno per tema la salute, il fitness, l’alimentazione e la gestione dello stress.

Dr. Spattini, lei è un professionista poliedrico, conosciuto a livello internazionale. Oggi nel presentare il suo ultimo libro, la DIETA ANTIVIRUS vorrei citare un aforisma di cui lei è l’autore: “Nasciamo come siamo, diventiamo come mangiamo, come ci muoviamo, come respiriamo, come pensiamo”. Cosa significa? 

Nasciamo come siamo indica che nasciamo con il corredo genetico che abbiamo ereditato dai nostri genitori e che fino a non molto tempo fa veniva considerato una fortunata o sfortunata eredità e, viceversa, quello che diventiamo è legato ai nostri comportamenti e alle nostre abitudini, cioè all’influenza epigenetica. Oggi ben sappiamo che i geni rappresentano all’incirca un 30% di ciò che siamo, e ben un 70% è nelle nostre mani ed è modificabile (e questa è l’epigenetica).
Infatti come ci nutriamo, che tipologia di bevande assumiamo, che inquinanti ambientali respiriamo, quanta attività fisica pratichiamo, che pensieri solitamente abbiamo, dipendono per la maggior parte da nostre scelte e tutti questi fattori sappiamo che possono influenzare i nostri geni, accendendone alcuni e silenziandone altri. Quello che siamo noi oggi e che vediamo in parte riflesso in come gli altri ci vedono nel complesso, è frutto di un puzzle di cui noi possediamo le tessere che ogni giorno incastriamo con quelle precedenti. Il bello è che queste tessere possiamo cambiarle costantemente e con esse la visione d’insieme finale.

In questo contesto cosa l’ha spinta a scrivere questo libro? 

La scrittura di questo libro è parte di un percorso di divulgazione iniziato da tempo e che mi vede impegnato in un “give back”, un restituire agli altri quanto di buono ho ricevuto io finora. Ritengo che la conoscenza debba essere divulgata a quante più persone possibili, utilizzando un linguaggio semplice e non fine a sé stesso, altrimenti non resterà che un discorso settoriale, destinato a ben pochi eletti.
La Dieta Antivirus nasce dalla necessità di portare un po’ di chiarezza in questo mare di confusione e fake news che ci ha invaso in questo ultimo anno. La gente è terrorizzata dalle informazioni costanti dei morti che escono dalle case, dagli ospedali o dalle case di riposo. Dobbiamo occuparci dei vivi, nel senso che dobbiamo immediatamente prendere in mano la nostra salute e potenziare il nostro sistema immunitario, sfruttando tutti i consigli pratici che vengono forniti nel libro. Ecco, tengo a precisare nuovamente questo: il libro che ho scritto spiega l’importanza degli stili di vita, tuttavia vengono poi forniti suggerimenti pratici su come attuarli, giorno dopo giorno.

Come evolve nel tempo il nostro sistema immunitario e quali sono le armi con cui possiamo contrastarlo? 

View of a Coronavirus Covid-19 background – 3d rendering

Il nostro sistema immunitario invecchia ogni giorno che passa. Sembra una banalità affermarlo, tuttavia noi invecchiamo anche e perché il nostro sistema immunitario invecchia. La gente è così abituata ormai a pensare che solo esteriormente si invecchi, da non pensare che anche ogni nostro organo e apparato interno senta il passare del tempo. È il processo di senescenza. Con l’invecchiamento il sistema immunitario è influenzato da una serie di cambiamenti e da una continua disregolazione che dipende per lo più dal carico antigenico a cui è sottoposto fino a quel dato momento.
Quindi, se è vero che da giovani il sistema immunitario è solitamente efficiente ed efficace nel reagire ad una infezione acuta, non lo si può dire altrettanto nei soggetti anziani con patologie ormai croniche con costante produzione di mediatori infiammatori che ne debilitano l’efficienza. Tuttavia abbiamo in nostro possesso potenti armi per contrastare tutto questo e si chiamano stili di vita. Alimentazione, attività fisica, integrazione, tecniche di mindfulness sono i principali, ma non gli unici, fattori che sono in grado di fermare, se non invertire, processi infiammatori sia conclamati che silenti.

In questo periodo naturalmente il tema del COVID è centrale e condiziona totalmente la nostra vita. Sembrava un virus come tanti, poi si è rivelato in tutta la sua gravità. Ci può descrivere l’evoluzione e l’infezione da COVID-19?

Covid 19 dieta acquavivaIl virus SARS-COV2 è un virus molto contagioso e virulento, nel senso che si replica molto velocemente nell’organismo dell’ospite con un tropismo preferenziale a livello polmonare ma in realtà aggredendo potenzialmente vari organi e sistemi tra i quali quello cardiovascolare. La gravità è innescata dalla cosiddetta tempesta citochinica che corrisponde ad elevato livello di infiammazione mediata dall’inflammasoma e che corrisponde ad una spropositata produzione di citochine infiammatorie quali l’IL6. L’infiammazione è la normale risposta che l’organismo mette in atto per difenderci da una aggressione di microbi patogeni, è un po’ come usare il lanciafiamme contro i nemici per annientarli.
Una volta annientati e debellata l’infezione l’infiammazione scema, ma se la carica virale è molto alta e se il livello di infiammazione è già alta, come nel caso dell’individuo eventualmente affetto da patologie croniche su base infiammatoria, si raggiunge un livello di infiammazione che supera una determinata soglia di sicurezza e che si riverbera contro i tessuti dell’individuo stesso. Inoltre, uno dei tessuti che viene compromesso è quello dell’endotelio vascolare che favorisce fenomeni protrombotici, cioè la cosiddetta CID (coagulazione intravasale disseminata) che si è vista poi (una volta eseguite le autopsie) essere la principale causa di morte.
Come mai la gravità della malattia è minore per i giovani e aumenta con l’età e soprattutto con l’associazione di malattie cronico degenerative? 
Mi ricollego un po’ a quanto spiegato poc’anzi, ossia il fatto che i giovani, di base, hanno un sistema immunitario più forte e quindi più efficiente ed efficace nel reagire nei confronti di un’ infezione acuta. Se il nostro esercito è già impegnato a contrastare più infezioni, su più campi di battaglia, è malnutrito, è indebolito dalla sedentarietà e dagli effetti collaterali che si sommano nelle politerapie, ecco che non ha più forza e risorse da mettere in campo in una infezione così subdola come Sars-Cov-2. Disregolazioni ormonali, carenze vitaminiche e minerali, malattie croniche ci rendono deboli e vulnerabili nell’affrontare le sfide della vita.
Inoltre, l’eventuale presenza di malattie croniche degenerative predispone a una disregolazione della risposta infiammatoria e immunitaria oltre al fatto che un anziano ha molto facilmente, se non sicuramente, una disfunzione endoteliale con una maggior rigidità delle pareti arteriose con processi di artesclerosi in atto che già lo predispongono ad una condizione di ipossia, cioè scarsa ossigenazione.

Photo credits: Nicolas Solerieu on Unsplash

Sappiamo che da marzo le farmacie sono state prese d’assalto. Ci può indicare gli integratori che ci possono aiutare a supportare il sistema immunitario? 

Vit. D
Vit. C
Vit. A
Zinco
Selenio
Sulforafano
Aceticisteina
Quercitina
Melatonina

Sono ormai conosciuti dai più e non a torto. Nonostante in Italia ci si ostini a divulgare il messaggio che si tratti di soldi spesi inutilmente, la ricerca scientifica, da tempo, ha ormai identificato questi “integratori” come alcuni tra i più utili a supportare il sistema immunitario e la salute in generale, specie quella degli anziani.

Come possiamo difenderci attraverso la dieta?

Dieta coronavirus covid

La dieta Mediterranea

La dieta è la prima, la più semplice e più naturale delle azioni che possiamo attuare per nutrire adeguatamente il nostro esercito che è il sistema immunitario. Con l’alimentazione, introduciamo tutta una moltitudine di molecole che sono letteralmente delle informazioni che dialogano con specifici recettori, in grado di accendere o silenziare specifici geni, in grado di iniziare o meno un degrado cellulare. Quando mettiamo in bocca cibo (e liquidi), stiamo dando un preciso messaggio alle nostre cellule, nel bene o nel male. Teniamolo sempre ben presente. In generale, la dieta mediterranea, quella vera del contadino del Cilento degli anni 50, si è vista avere, fra tutte, un potente effetto anti-infiammatorio.
Personalmente, nell’ottica di una maggiore personalizzazione, ho sviluppato un metodo che è la Dieta COM che tiene conto di determinati squilibri ormonali che vengono in parte corretti con una specifica alimentazione, che comunque non si discosta dai principi base della dieta mediterranea, in grado di migliorare la “compliance” del paziente e regolarne il sistema ormonale, potenziando automaticamente anche il sistema immunitario secondo i concetti della ormai riconosciuta PNEI, cioè la psiconeuroimmunoendocrinologia che connette questi sistemi l’uno all’altro.

Dato che nel libro ci sono diverse ricette, ne ha provata qualcuna che gradisce particolarmente? 

A dire la verità, avendole scelte personalmente, seppur eseguite dalla mia bravissima collaboratrice la biologa Jessica Garsone, le amo veramente tutte, tuttavia se dovessi sceglierne una allora direi una ricetta molto semplice e “popolare”: la Frittata con bietole, pepe e timo, accompagnata con un panino alla curcuma e un contorno di barbabietola rossa. La ritengo molto salutare, molto economica e semplice da preparare, nonché ricca di molecole dagli effetti anti-infiammatori. A onor del vero, devo dichiarare che non cucino personalmente, potendo contare sulla bravura di mia moglie e sulla passione culinaria di mia suocera.

Ringrazio sentitamente il Dr. Spattini per avere risposto a queste domande, e per averci aiutato a chiarire molti temi di grande attualità per il difficile momento che stiamo tutti vivendo.

Annamaria Acquaviva intervista M

Un’immagine della diretta con il dr.Massimo Spattini

Trovate il video integrale dell’intervista al Dr Spattini sulla pagina Facebook di Palazzo di Varignana.
Auguro al Dr. Spattini un grande successo per il suo libro “La Dieta Antivirus” e vi invito a seguirlo!
https://massimospattini.com/it/
Su Instagram trovate in foto il mio diario quotidiano, in questo album su Facebook, invece, trovate I piatti dei miei pazienti,

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