E’ DIFFICILE FARE LA DIETA? ECCO COME INTRAPRENDERLA CON SUCCESSO

Scrissi questo articolo diversi anni fa, dopo le esperienze di tirocinio ospedaliero a Bologna. I pazienti che incontrai mi hanno insegnato tanto e li ricordo ancora con molto affetto…

Descrive il percorso di un paziente che si accinge ad una dieta. Di questo percorso io tratto l’aspetto nutrizionale; la collaborazione con professionisti psicologi e psicoterapeuti che approfondiscano queste tematiche è di fondamentale aiuto nel risolvere il rapporto disfunzionale col cibo.

L’Italia è il paese che offre per reperibilità di alimenti e tradizione culinaria, una dieta indicata come ideale in tutto il mondo, sia dal punto di vista gastronomico che della salute. E i principi generali di una sana e corretta alimentazione sono noti alla maggioranza degli italiani. Eppure numerosi studi rivelano che sono pochissimi i cittadini che riescono a modificare le proprie scorrette abitudini alimentari, con conseguenze sulla salute del singolo (tradotte in un aumento di malattie correlate alle scelte alimentari: obesità, patologie cardiovascolari e cancro) e più alti costi per il servizio sanitario nazionale. Come mai?

LA MOTIVAZIONE
Affinché si realizzi un processo di cambiamento nelle proprie abitudini alimentari, che sia durevole nel tempo è necessario essere realmente motivati.
La motivazione è la spinta indispensabile al cambiamento, cioè ciò che permette ad una persona  di scegliere di iniziare a impegnarsi in un certo percorso, di spendere una certa quantità di energie e fatica e di mantenere nel tempo i risultati raggiunti.

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Si deve considerare che trovare la motivazione è un processo che richiede tempo e passa attraverso varie fasi; le motivazioni fluttuano: è necessario mantenerle durante il processo di cambiamento; si può perdere la motivazione più volte, l’importante è ritrovarla. Occorre essere il più obiettivi e lungimiranti possibile nel valutare se si stanno correndo rischi per la propria salute e fondare la propria motivazione.

PERCORSO E FINALITÀ PERSONALIZZATI
Per realizzare un cambiamento nel lungo termine, è fondamentale porsi le aspettative appropriate  ed identificare e affrontare i momenti più difficili per evitare di cadere in tentazione.

Nella mia esperienza, proporre a un paziente un’alimentazione appropriata dal punto di vista nutrizionale che sia personalizzata sulle proprie caratteristiche, abitudini ed aspettative favorisce una perdita di peso armonica e duratura. Con un approccio elastico e personalizzato alla corretta alimentazione i pazienti possono contrattare i propri obiettivi sulla base delle loro difficoltà e vengono valorizzati anche i piccoli sforzi che nel tempo si possono consolidare in abitudini. E’ fondamentale comunque fornire ai pazienti una consapevolezza alimentare affinché acquisiscano gli strumenti necessari per mantenere nel tempo i risultati raggiunti.

Invece gli obiettivi percepiti come troppo drastici per la capacità di gestire il proprio rapporto col cibo e difficili da raggiungere possono aumentare il senso di frustrazione ed esporre alle ricadute nelle vecchie abitudini. Pertanto verrebbe minata l’autostima e si favorirebbe il progressivo abbandono dei progressi fatti fino a quel momento.
Le indicazioni dietetiche percepite come troppo rigorose e “affamanti”, (come le diete a “bassissime calorie” o “fai da te” per intenderci) vengono vissute come troppo rigide e inattuabili e pertanto vengono facilmente trasgredite (oltre a provocare spesso degli squilibri nutrizionali).

GLI INSUCCESSI? UNA RISORSA!
Davanti a uno sgarro alimentare non si deve drammatizzare ma si deve considerare l’accaduto come un momento fisiologico nel processo di cambiamento, così si potrà ricominciare imparando dal proprio errore.
Quando si verifica una situazione difficile da gestire, il primo passo è riconoscerla quanto prima, perché le situazioni previste in anticipo sono meno problematiche da affrontare. Identificando il problema è possibile studiare strategie per evitarlo.

In tal modo  gli insuccessi divengono una risorsa, evitando il senso di colpa che tipicamente segue la  trasgressione. Senso di colpa che altrimenti spingerebbe ulteriormente a cercare sollievo nell’effetto positivo indotto dal cibo, con un’ ulteriore frustrazione che indurrebbe ad  abbandonare  la dieta e progressi fatti fino a quel momento.

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DIARIO ALIMENTARE
Uno strumento molto utile è il diario della propria alimentazione, che favorisce l’autoconsapevolezza di quanto effettivamente si mangia, quando si eccede, cosa lo provoca, cosa lo evita e a quali sentimenti e stati d’animo si associa.
Ci si deve ricordare di avere pazienza: le cattive abitudini non si apprendono in un giorno e quindi anche perderle richiederà tempo.

diario alimentare dietista alimentazione

È comunque fondamentale continuare ad informarsi, coltivando un sano rapporto col cibo, e avere l’onestà di riconoscere se il proprio stile di vita sta mettendo a rischio la propria salute. Per cambiare occorrerà poi armarsi dell’atteggiamento giusto e – se si riconosce sia necessario un sostegno – rivolgersi a chi sa aiutarci a fare tutto il resto.

ImmaginI: Delfi.it – 3lian.com – zdoroviymir.com – diario alimentare.it

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