DIETA E PANCIA GONFIA. La Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS)

DIETA E PANCIA GONFIA. La Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS)

Seguo da tempo pazienti che lamentano gonfiore addominale e altri sintomi di sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS), tanto frequenti oggi anche perché lo stress diffuso e le abitudini scorrette incidono fortemente sulla patologia. La Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS) si manifesta con dolore addominale, alvo irregolare (stipsi o diarrea oppure alternanza di questi sintomi), distensione addominale e gonfiore, ma spesso comprende anche sintomi extra intestinali quali mal di testa e astenia.

L’IBS è dovuta all’alterazione della motilità intestinale ed aumentata la sensibilità del tratto gastroenterico agli stimoli sia interni che ambientali, ma sono assenti lesioni organiche di qualsiasi genere.
Il cardine della terapia è costituito dall’adozione di abitudini alimentari utili al controllo della sintomatologia e che possano essere mantenute per tutta la vita.

LA PIRAMIDE DELLA SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE

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Piramide della sindrome dell’intestino irritabile

La piramide della sindrome dell’intestino irritabile è stata costruita seguendo le attuali linee guida dietetiche e la letteratura esistente sulle raccomandazioni dietetiche e sullo stile di vita in IBS (1).

1. Attività fisica e corretta idratazione

Quale l’attività fisica ideale in caso di IBS?
L’attività fisica moderata ha dimostrato di ridurre i sintomi di IBS, di ridurre i gas intestinali, il gonfiore e di alleviare la costipazione. Sono indicate le pratiche che coinvolgono in maniera diretta i muscoli dell’addome, come yoga e pilates. L’eccessivo sforzo fisico diventa invece causa di stress cronico in grado di peggiorare il quadro sintomatologico.

Come idratarsi? Si può bere ai pasti?
È fondamentale consumare ogni giorno 1,5-3 l di liquidi (in caso di patologia renale, ecc. valutare le indicazioni specialistiche).
Sono indicati acqua o liquidi senza caffeina, infusi senza zucchero alla malva, melissa, liquirizia, camomilla e bevande non gassate e prive di alcool né di dolcificanti di sintesi.
La temperatura: se è troppo alta o troppo bassa può provocare irritazione.
Non vi è divieto di bere al pasto, ma non si deve eccedere; contribuisce ad amalgamare il bolo alimentare e favorisce il senso di sazietà.
Estratti di verdura sono consentiti. Il succo fresco e privato di fibre viene assorbito rapidamente ed è un concentrato di antiossidanti benefici per l’intestino.

2. Corrette abitudini alimentari

I 5 pasti (3 principali e 2 spuntini) si devono svolgere a orari regolati, evitando di saltare i pasti, di rimanere molte ore senza mangiare o mangiare a tarda notte. Non si devono fare pasti abbondanti, ma dedicare tempo al pasto, mangiando seduti, masticando accuratamente, evitando di consumare il cibo in uno stato di tensione o in modo vorace e frettoloso.

3. Fonti di cereali (carboidrati)

Preferire riso o pasta e prodotti da forno di farro o a lievitazione naturale. In caso di meteorismo può essere utile consumare avena. Il pane è da preferire ben cotto o tostato, lievitato con lievito madre o pane azzimo. Scegliere prodotti senza glutine in caso di infiammazione e di dieta che ne prevede l’eliminazione. Evitare crusca o farina integrale e valutare la tollerabilità di castagne e polenta.

4. Verdura

L’eliminazione totale di vegetali modificherebbe l’equilibrio del microbiota intestinale.
La più tollerata: carote, cetrioli, melanzane, fagiolini, spinaci, zucca, zucchine e le erbe di campo, valeriana, radicchio, rucola.
Da limitare: foglie di carciofi, gambi degli asparagi, il gruppo dei cavoli, lattuga. Escludere cipolla, aglio e spezie, usare liberamente le erbe aromatiche, che hanno azione carminativa.

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5. Frutta

Limitare il consumo di frutta a 2 porzioni al giorno (80 g). Far passare almeno 2-3 ore tra una porzione di frutta e l’altra. In caso di stitichezza in IBS è indicato assumere 2 kiwi la mattina a digiuno.
La frutta più tollerata: frutti di bosco, kiwi, banana, ananas, papaya, mirtilli, uva, melone, limone.
Evitare datteri e frutta secca, fichi, limitare mele, pere, prugne e anguria.

6. Alimenti proteici

È bene consumare l’uovo non troppo cotto, limitare a 10-15 g la porzione di frutta secca, es. mandorle, arachidi, noci, noci di macadamia, pinoli e semi di zucca. I legumi sono da assumere sotto forma di passato (senza bucce) e preferibilmente decorticati.

7. Latte e derivati

In caso di intolleranza al lattosio si consiglia di consumare alimenti che ne siano privi. Limitare il consumo di latticini, non deve superare le 2-3 porzioni al giorno di latte e prodotti caseari (1 porzione = 200-250 ml di latte o 200-250 g di yogurt o 80-100 g di formaggio fresco o 30-50 g di formaggio a pasta dura).

8. Alimenti da limitare

Questo livello include potenziali fattori scatenanti della dieta IBS, cioè grassi, dolci, cibi piccanti, caffeina e alcol. L’assunzione totale di grassi dovrebbe essere limitata a non più di 50 g /dì, scegliendo i grassi salubri, come l’olio d’oliva. I dolci sani dovrebbero essere scelti e consumati con parsimonia (ad es. Cioccolato fondente a 30 g per porzione). Alcol, caffeina, cibi piccanti dovrebbero essere limitati se sono correlati ai sintomi. Limitare caffè, soprattutto dopo i pasti; non utilizzare alcool, compresa la birra, bevande gassate e a base di cola.

9. Alimenti fritti e trasformati

Dovrebbero essere rimossi dalla dieta IBS, ma, occasionalmente, i fritti possono essere preparati seguendo le regole per una frittura sana.

La dieta low-FODMAP (ci cui vi parlerò in un prossimo articolo) è una dieta di eliminazione indicata qualora le indicazioni di questo approccio dietetico di prima linea non siano sufficienti ad alleviare l’IBS.
Assunzione di fibre: si dovrebbe aumentare gradualmente (fino a 20-30 g/dì), evitando crusca oltre il proprio abituale consumo. In caso di stipsi sono indicati i semi di lino: (fino a 2 cucchiai al giorno, consumati con fluido (150 ml per cucchiaio), per 3/6 mesi).
Assunzione di probiotici: se consigliati devono essere assunti minimo 4 settimane alla dose raccomandata.

Si deve inoltre considerare che lo stress è fortemente impattante su questa patologia, pertanto occorre praticarne un’attenta gestione attraverso tecniche quali il training autogeno, la meditazione e lo yoga.

Fonti

Cozma-Petruţ A, Loghin F, Miere D, Dumitraşcu DL. Diet in irritable bowel syndrome: What to recommend, not what to forbid to patients!. World J Gastroenterol. 2017;23(21):3771-3783.

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