FAVE E CICORIA

Fave e cicoria selvatica

Come sapete, raccolgo sempre molto volentieri gli spunti e le ricette di voi che mi leggete, di pazienti e amici.. perché la cucina può essere anche un piacere e un gioco dove la fantasia e la salute si sfidano e incontrano nel piatto.
In questo caso la ricetta viene da un paziente speciale, Giancarlo, molto simpatico e che è uno chef davvero niente male! Da dietista con origini pugliesi, non posso che apprezzare questo piatto tipico della Puglia. Da sempre ogni estate mi viene preparato durante le mie vacanze salentine e finalmente fa parte ufficiale del mio ricettario. E’ un piatto “povero”, ma ricco di fibre e di proteine vegetali dei legumi (in questo caso le fave), che associato ad una fetta di pane di qualità (o altro derivato di cereali/pseudocerali) diventa un piatto unico completo.

Ecco la ricetta che mi ha mandato Giancarlo:

INGREDIENTI Per 4 – 6 persone (N.B. i miei pazienti seguano le indicazioni descritte in dieta)

  • Cicoria 1 Kg.
  • Fave secche decorticate 250 g.
  • 1 patata (facoltativa).
  • Olio EVO.
  • Sale q.b.

“Non contemplata nei sacri testi ma fortemente consigliata da amiche pugliesi di grande esperienza, l’aggiunta di una patata a tocchetti nelle fave durante la lessatura. Altri contemplano l’aggiunta di un paio di foglie di alloro e/o uno spicchio d’aglio. De gustibus…!!!”

PREPARAZIONE

  1. Mettere a bagno le fave secche in acqua e lasciarle per 10-12 ore.
  2. Risciacquare sotto acqua corrente, togliere le bucce ad ogni fava (possibilmente), quindi lessarle in acqua (abbastanza da coprire le fave) poco salata finché non si riducono a purea (circa 2 o 3 ore), senza mai mescolare ma togliendo la schiuma che si formerà con una schiumarola, oppure cambiando l’acqua.
  3. A questo punto scolare e frullare le fave col sale e un po’ d’olio.
  4. Nel frattempo trattare la cicoria pulendola e lessandola in acqua salata, quindi, una volta cotte, scolarla e strizzarla servendole con la purea e condendo con olio a piacere. (Su Youtube esistono svariati tutorial).

“Per quel che riguarda la quantità d’olio, nei ricettari non è mai quantificata se non con “q.b.”, meglio sarebbe un più esotico “al gusto” di ispanica origine, quindi presumo che la dose sia lasciata alle preferenze personali sia di sapore del piatto che di consistenza del purè di fave.
Per me con un paio di cucchiaini si risolvono capre e cavoli, sia i problemi di gusto (per noi epicurei, gaudenti e crapuloni aspetto fondamentale) che di calorie ingurgitate.”

Cosa aspettate a cucinare questo piatto? Aspetto le foto dei vostri risultati, sarò felice di pubblicarle! :)
Photocredit: unadonna.it

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